scienza

STOP-TTIP

Cari amici, non siamo di fronte a una congiura, un complotto delle cattive multinazionali su poveri, indifesi popoli che vedono ovunque misteri, attentati a democrazia, economia, dignità di nazioni di serie B. Senza rappresentanti politici che ci difendano. La Commissione europea ha appena messo a tacere la pretesa della Gran Bretagna di mettere bollini rossi, gialli e verdi sui prodotti alimentari extrabritannici se considerati troppo grassi o ricchi di zuccheri per la loro dieta.

La segretezza: si può avere visione del ” Mandato negoziale ”  (documento declassificato, quindi visibile a tutti) del Consiglio dell’Unione Europea, con il quale si è incaricata una commissione di avviare trattative, con obiettivi, limiti e modalità di espletamento. Si può avere un contatto con un rappresentante del Parlamento EU.

I tempi: contro la presunta immediatezza dei provvedimenti, si attende che la nuova commissione europea appena cambiata si stabilizzi , che la tenuta dei democratici americani dopo le elezioni di mid-term confermino (o meno) Obama con le Presidenziali del 2016.

Strapotere delle multinazionali: abbiamo poco potere contrattuale (chi siamo di fronte a USA e Cina?) ma non è convincente e vincente rappresentarci impauriti e fomentare paure. Senza voler diminuire la forza di resistenza dell’opposizione, va costruito un fronte consapevole, compatto su obiettivi di discussione e confronto pacato, che permetta il dialogo auspicato anche in seno a quel Consiglio europeo che spesso consideriamo rigido e sulle difensive.  Chi si ricorda la disfatta e l’umiliazione della Germania dopo la fine della guerra, e lo dico anche se mio padre è stato un IMI,  e della Germania Est dopo il 1989, può avvertire la difficoltà a misurarsi con altre nazioni un tempo nemiche e che hanno sovvenzionato la sua rinascita economica e sociale. Anche le terribili multinazionali hanno fra di loro qualche benemerito -Bill Gates – che devolve metà del patrimonio per combattere fame e malattie mondiali.

OGM  (e diminuità capacità produttiva e economica italiana): non sono oggetto del trattato, noi abbiamo un principio di cautela -peraltro non riconosciuto in sede europea, perché la dimostrazione di pericolosità è priva di prove scientifiche –  e ne subiremo le conseguenze in termini di ulteriori multe dopo quelle delle quote latte, per citarne la più nota. Senza ricerca, senza sperimentazioni, non abbiamo diritto di parola. Con una dipendenza ancora maggiore dalle importazioni. Il settore biologico cresce, ma non copre il fabbisogno alimentare nostro, senza tener conto degli 850 milioni di individui al mondo, in povertà e fame e le contraffazioni alimentari sul nostro territorio, i falsi bio vino e olio, che ci attanagliano. Quello che ci serve e che viene sostenuto in Commissione  sono le Indicazioni Geografiche dei prodotti.

L’acqua e le privatizzazioni: si teme – e Molinari ci ha lasciato un documento per ricordarcelo- che il referendum del 2011 che sanciva la nostra volontà di avere acqua pulita, buona, sicura e non cara, vada gambe all’aria, per le fusioni tra le partecipate. Nel caos delle nostre normative è difficile dire come finirà la storia, perchè spesso mancano o cambiano le partecipate, si sciolgono enti istituzionali e non si conoscono ancora le caratteristiche di quelli nuovi (città metropolitane). Di certo, la nostra presenza nei nuovi enti va riconfermata o rivendicata, come diritto primario. Certamente il cambiamento climatico in atto non ci aiuta, per le enormi spese che frane e alluvioni comporteranno, ma questo non autorizza qualunquismo e fobie.

A risentirci

Clara

Gas Spaventaprezzi

SCIENCE FOR PEACE 2014

Pace come condizione del benessere
14 – 15 novembre 2014

Università Bocconi, Milano

offAir

Con l’avvicinarsi del 2015, anno in cui dovrebbero concludersi le politiche volte a realizzare i Millennium Development Goals – gli obiettivi di crescita e sviluppo concordati tra i paesi delle Nazioni Unite -, Science for Peace si interroga sul ruolo della Pace come veicolo del Benessere.
Differenti tematiche saranno approfondite per cercare di comprendere in che misura una società in Pace possa offrire condizioni di vita e sviluppo migliori ai suoi cittadini sia a livello locale che in uno scenario globale.

Il programma della conferenza